C.A.A.D.
CENTRO PER L'ADATTAMENTO
DELL'AMBIENTE DOMESTICO

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Domos Domotica Sociale
associazione temporanea di scopo
Via Donatello, 8
70014 Conversano (Bari) Puglia
tel. 080.9680499
email: info@domoticasociale.it

News ed Eventi

Già incontrati 30 utenti con lo sportello sociale

Il progetto “Domos – domotica sociale” è una realtà in crescita. Parallelamente all’organizzazione dei convegni informativi “Abili nell’Abitare” il cui il secondo appuntamento è già stato fissato per il 14 luglio si sta procedendo speditamente con la realizzazione dell’appartamanto domotico dimostrativo e con gli incontri con soggetti interessati al progetto. Attualmente il centro CAAD ha aperto le porte a oltre 30 famiglie del territorio di ambito Conversano – Polignano a Mare – Monopoli e non solo; infatti l’obiettivo di diventare punto di riferimento per un’area più vasta del sud-est barese, ha spinto il progetto verso orizzonti che vanno aldilà del proprio ambito.
Il progetto si propone di fornire strumenti utili all’autosufficienza di qualsiasi individuo con limitate autonomie funzionali, all’interno della propria abitazione grazie alla diffusione e alla installazione di kit domotici studiati e progettati su “misura” sulla base delle esigenze espresse dagli stessi soggetti.
A tal proposito, attualmente, con la collaborazione e la consulenza di esperti in ambito sociale (sociologhe, psicologhe e volontari), il progetto si sta concentrando sulla fase di mappatura dei bisogni tramite colloqui individuali con i diretti interessati e con le loro famiglie, volti alla raccolta di informazioni utili sulle autonomie e sui bisogni a cui si vuole dare risposta.
L’attenzione verso i bisogni degli utenti è l’elemento imprescindibile del progetto, perciò in questa fase così delicata è fondamentale capire le esigenze dei singoli e delle famiglie; tutto questo per far sì che in seguito, in fase progettuale, i tecnici possano tradurre i bisogni espressi in soluzioni concrete ed ottimali atte a soddisfarli e pertanto a superare quelle barriere “virtuali” che limitano la propria autonomia domestica.
Tutto questo per favorire un accrescimento delle autonomie funzionali residue, di soggetti fragili, all’interno della propria casa e quindi una loro migliore integrazione sociale.

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